IL RESTAURO DEL FONTE BATTESIMALE
DELL’ANTICA PIEVE DI SAN PIETRO DI ROFFENO
Il fonte battesimale della Pieve di Roffeno
Il fonte battesimale della Pieve, di incerta datazione , era stato fino ad oggi interpretato come manufatto eseguito per altre funzioni e successivamente adattato a fonte battesimale; con il restauro attuale, tuttavia, sono tornati visibili elementi che, oltre a costituire un motivo di interesse da un punto di vista storico-artistico, forniscono alcune indicazioni sul suo uso originario: la decorazione a rilievo con tracce policrome, che unisce caratteri zoomorfi e vegetali, rimanda infatti a una simbologia cristiana con esplicito riferimento al Battesimo.
La vasca per l’acqua presenta infatti un doppio motivo a rilievo il cui significato rimanda ad un legame forte e duraturo: sopra, una sorta di catena di delfini legati per la coda ed il muso, e sotto un motivo a nodi. La calotta semisferica in pietra che copre la vasca conserva invece tracce di un motivo vegetale dipinto, che suggerisce dei pampini intrecciati, e lo stesso motivo a pampini fa da sfondo anche ai tralci di vite a rilievo e dipinti che ornano il pilastro circolare di sostegno alla vasca. L’antica struttura è formata da un insieme di otto elementi in arenaria decorati a rilievo e colore, e assemblati in opera; l'elemento superiore, che termina con un incavo circolare all'interno della merlatura, presenta una cerchiatura in ferro; i due elementi che fanno da unione tra la calotta della vasca e la colonnina si distinguono dagli altri sia per granulometria e lavorazione (più grossolane), sia per l'assenza di quelle tracce di coloritura ritenuta originale e rilevata su tutte le altre parti.
All'interno della vasca è scavata la canaletta per lo scolo dell'acqua, il cui foro di uscita, recuperato con l'attuale intervento, è visibile in esterno nella parte anteriore: la posizione del foro, le differenze di lavorazione all'interno della vasca e la disposizione di depositi calcarei conseguenti lo sgocciolamento dell'acqua dall'interno, sono tutti elementi che fanno ipotizzare che la vasca sia attualmente ruotata di 180° rispetto alla posizione originale; il recente ritrovamento di un documento del 1959(**) che attesta la rimozione del fonte battesimale dalla parete di fondo del battistero e la sua collocazione nella posizione attuale fa supporre che l'occasione per tale modifica sia stato proprio questo intervento.
Le modifiche di cui sopra erano comunque state precedute da interventi di differente qualità, il più importante dei quali comportò l'ampio rifacimento a malta sulla parte anteriore del pilastro di sostegno e della base, e la ridipintura completa del manufatto: la comparazione estetica e tecnica di questa ridipintura e della malta con quelle dei pilastri dell'abside ci porta a datare questo intervento alla seconda metà del sec. XVII .
I restauri eseguiti in passato non solo avevano modificato l’estetica del manufatto ma, a loro volta oggetto di degrado, gli avevano conferito un aspetto confuso e poco interpretabile.
L'insieme, al momento dell'inizio dell'intervento attuale, presentava comunque scrostature parziali che contribuivano a renderne ancora più confusa la lettura.
Intervento.
Il restauro attuale ha avuto come obiettivo quello di riportare il manufatto ad un aspetto il più possibile vicino all’originale, pur mantenendo gli inevitabili segni lasciati dai precedenti interventi; con tale finalità sono stati curati sia il risanamento strutturale che il ripristino estetico, cercando di ridare il giusto risalto alle decorazioni originali.
L’intervento di restauro è stato reso possibile dai finanziamenti uniti della Fondazione CARISBO, e dell'Associazione Culturale Amici dell'Antica Pieve.
Progetto ed esecuzione restauro : Lucia Vanghi
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