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07 agosto 2017

Una serata per la Pieve

Rassegna: Vivi e ascolta la montagna

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I dipinti della Pieve in restauro

 

Riportiamo una  breve relazione descrittiva sui restauri in corso all’antica Pieve a cura della restauratrice  Lucia Vanghi

L’estate scorsa, all’inizio del mese di agosto, avevo annunciato alle numerose persone venute alla Pieve in occasione della serata musicale con il Maestro Proni l’imminente inizio dei lavori di restauro dei dipinti; la parte che sarebbe stata trattata per prima doveva essere quella alla sinistra dell’altare maggiore, dove i distacchi e le cadute di intonaco dipinto erano più estesi.

In realtà, l’attesa autorizzazione della Soprintendenza è arrivata all’inizio di ottobre, periodo in cui solitamente i cantieri non si iniziano, ma si concludono: l’autunno infatti, con il progressivo  abbassamento della temperatura e aumento dell’umidità, non favorisce gli interventi sugli intonaci in quanto i materiali consolidanti asciugano ed agiscono più lentamente.
D’altra parte, la situazione conservativa dei dipinti non consentiva molti indugi, e forti del fatto che l’estate era stata abbastanza calda e che i muri antichi si raffreddano lentamente, abbiamo immediatamente montato i ponteggi per affrontare almeno i problemi più urgenti.

Una volta montati i ponteggi, ci siamo subito accorti che la situazione generale, vista da vicino, era più grave di quella che avevamo potuto notare in precedenza: l’intonaco, anche dove sembrava quasi intatto e comunque privo di lacune, è risultato infatti ampiamente distaccato dal fondo, in particolare dove le vecchie infiltrazioni di acqua avevano indebolito l’intonaco di supporto (quello tra la struttura in pietra e l’intonachino dipinto), dandogli una consistenza quasi sabbiosa.
Sempre a causa delle infiltrazioni, inoltre, la superficie delle “vele” e degli archi era deformata e resa rigida dalle incrostazioni saline, mentre nelle lunette con i fiori il colore era talmente indebolito che spolverava ad ogni contatto. Questo stato di degrado, infine, non si limitava esclusivamente alla parte di sinistra, ma era riscontrabile anche su ampie zone di quella di destra.
Di conseguenza, la decisione quasi obbligata è stata quella di affrontare contemporaneamente le zone più a rischio sia sul lato sinistro che su quello destro, a cominciare dall’alto.

Dopo avere eseguito alcune prove per verificare la reazione dello strato dipinto ai materiali necessari per eseguire i fissaggi ed i consolidamenti, si è cominciato con una prima pulitura generale, ossia la spolveratura accurata delle superfici da trattare; quelle parti che non potevano essere trattate direttamente sono state oggetto di un leggero prefissaggio a spruzzo. Questa operazione, eseguita centimetro per centimetro,  ci ha permesso anche di studiare la superficie in modo molto puntuale, ed annotare quindi ogni particolarità e problema conservativo che man mano ci si presentava.

Terminata la “spolveratura/mappatura”, si è cominciato ad eseguire i fissaggi più urgenti, proteggendo  le parti più distaccate con veline apposite e calibrando i consolidanti a seconda della posizione e della estensione della parte da trattare.
Questa operazione, molto delicata e rallentata dall’inesorabile abbassamento della temperatura si è rivelata piuttosto lenta; le parti trattate però, una volta asciutte, hanno ripreso una consistenza tale da consentire prove più accurate per la futura pulitura superficiale.
A questo punto il cantiere è stato sospeso per essere riaperto nella prossima primavera: verrà allora controllata l’efficacia del lavoro fin qui svolto, e si proseguirà con la pulitura, la stuccatura e il restauro pittorico, fino alla conclusione che, se la stagione ci aiuta, dovrebbe essere entro l’estate prossima.

Lucia Vanghi
Restauratrice

 

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